Lezione 2 – Comandi: volante, pedali, cambio di velocità
Dal posto di guida Vediamo ora i comandi che abbiamo a disposizione dal posto di guida:
– con le mani manovreremo il volante, la leva del cambio di velocità e il freno a mano o freno di stazionamento;
– con il piede destro azioneremo il pedale dell’acceleratore che si trova all’estrema destra e il pedale del freno, in alternativa a quello dell’acceleratore, che si trova al centro;
– con il piede sinistro azioneremo il pedale della frizione, che si trova all’estrema sinistra.
Il volante Il volante è l’organo che serve per dirigere il veicolo ed è collegato alle ruote direttrici anteriori. E’ costituito da una corona circolare che attraverso le razze, ossia dei raggi interni, si collega al piantone, organo di sterzo che collega il volante alle ruote direttrici anteriori. Sia durante la marcia in avanti sia durante la marcia all’indietro, ossia in retromarcia, il volante va girato nella direzione in cui vogliamo andare. La manovra di rotazione del volante si chiama “sterzata”: quindi sterzeremo a destra per andare a destra sia in avanti sia all’indietro; mentre sterzeremo a sinistra per andare a sinistra sia in avanti sia all’indietro. Durante la guida bisogna essere rilassati e non stringere il volante con forza eccessiva.
Il cambio di velocità Il cambio di velocità serve a variare il rapporto fra la velocità di rotazione del motore (numero di giri) e quella delle ruote motrici, ossia delle ruote che danno la spinta al veicolo. La variazione di velocità viene ottenuta attraverso l’utilizzo dei diversi rapporti di velocità o marce. Il cambio di un’autovettura è generalmente dotato di cinque marce in avanti e di una marcia all’indietro o retromarcia. Il cambio delle marce si effettua utilizzando una leva chiamata “leva del cambio”. Essa si trova alla immediata destra del conducente ed è sormontata da un pomello che viene impugnato per inserire le varie marce.
Secondo il tipo dell’autoveicolo abbiamo uno schema della disposizione delle marce attraverso il quale manovrare la leva del cambio. Nell’immagine si può vedere lo schema più usualmente utilizzato, che è riportato anche sul pomello della leva del cambio: esso si presenta come una doppia H sovrapposta al centro.
Ricordiamoci che la leva del cambio non va mai guardata quando si deve cambiare marcia per non distrarre l’attenzione dalla strada.
Partendo dalla posizione di folle per inserire le varie marce impugneremo la leva come segue:
– per inserire la prima marcia si impugna il pomello della leva del cambio con la mano destra e con il pollice posizionato sulla parte superiore; ugualmente si deve fare per inserire la seconda marcia;
– per inserire la terza marcia, si deve mettere il palmo della mano sul pomello inizialmente impugnandolo e poi, dopo aver attraversato la posizione di folle, spingendolo in avanti con le dita tese cioè con la mano aperta;
– per inserire la quarta marcia si impugna il pomello della leva del cambio con il pollice posizionato sulla parte superiore (come si è fatto per inserire la prima e la seconda marcia);
– per inserire la quinta marcia, si deve mettere il palmo della mano sul pomello inizialmente impugnandolo e poi, dopo aver attraversato la posizione di folle, spingendolo in avanti con le dita tese cioè con la mano aperta (come si è fatto per inserire la terza marcia);
– per inserire la retromarcia, vi sono diverse modalità secondo il tipo di veicolo. Nel cambio raffigurato, partendo dalla posizione di folle, impugnare il pomello della leva del cambio in modo che il dito indice e medio vadano a infilarsi sotto l’anello appena sottostante il pomello. Con le due dita tirare verso l’alto l’anello poi spingere la leva verso destra e poi indietro parallelamente alla quarta marcia.
Occorre esercitarsi provando a inserire tutte le marce a veicolo fermo e motore spento partendo dalla posizione di folle.
Le marce e i giri del motore E’ necessario ricordarsi che ogni marcia ha un numero minimo e massimo dei giri del motore. Sotto il minimo numero di giri è necessario inserire una marcia inferiore mentre sopra il massimo numero di giri è necessario inserire una marcia superiore. Per interpretare correttamente il numero di giri occorre moltiplicare x 100 i giri segnalati dall’indicatore (es. nella foto 0,80 x 100 = 800 giri/minuto). Indicativamente, secondo la cilindrata del motore e il tipo di veicolo, possiamo dire che il numero di giri minimo e massimo di ciascuna marcia è il seguente:
folle – circa 1000 giri del motore (il motore gira al minimo e il veiclo è fermo, poiché a tale velocità il motore non sarebbe in grado di spostare il veicolo);
prima marcia – da circa 1000 a 1500 giri del motore (consente la velocità più bassa con il massimo della spinta motrice e serve solo a muovere il veicolo per partire da fermo);
seconda marcia – da circa 1500 a circa 2000/2500 giri del motore (vconsente di procedere a bassa velocità);
terza marcia – da circa 2500 a circa 3500 giri del motore (è una marcia intermedia che consente di aumentare la velocità);
quarta marcia – da circa 3000 fino al massimo numero di giri del motore (consente di raggiungere la massima velocità);
quinta marcia – da circa 3000 fino al massimo numero di giri del motore (consente di viaggiare ad alta velocità risparmiando carburante su percorsi di tipo autostradale);
retromarcia – serve per andare all’indietro ed ha una spinta motrice ancora più forte della prima marcia consentendo una ridottissima velocità.
Scendendo sotto il minimo numero di giri di una marcia in rapporto alla velocità del veicolo in quel momento, il motore tende ad arrestarsi, mentre superando il numero di giri massimo della marcia il motore andrebbe fuori giri danneggiandosi.